Il 13 luglio 2018 le Clarisse dell’Immacolata ricorderanno nel venticinquesimo anniversario il loro arrivo nella Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli. Correva l’anno 1993 quando questo gruppo di Clarisse urbaniste, otto giovani religiose dai visi candidi come neve provenienti da Osimo, si accingevano a stabilirsi nell’ex seminario minore di Aulla. Non mancarono quel giorno stupore e meraviglia da parte di tutti nell’udire le loro voci cristalline elevarsi nel canto sotto le volte della Basilica Cattedrale di Massa. Ora dal Monastero dedicato al Cuore Immacolato e a San Giuseppe quelle voci continuano ad elevarsi al cielo con preghiere e canti. Quotidianamente la lode scaturisce dal silenzio orante per penetrare il cuore di Dio, per il bene di tutta la Chiesa. Questo piccolo gregge, giunto ad un importante traguardo temporale, non poteva non solennizzare la ricorrenza con la Santa Messa cantata nella forma extra-ordinaria del Rito Romano. La celebrazione ha avuto luogo alle ore 7.30, officiante il giovane don Emanuele Borserini, sacerdote diocesano.

Nel 2002 vide la luce un sogno che le religiose avevano coltivato sin dal loro insediamento: dar vita ad un nuovo ramo dell’Ordine di Santa Chiara, che sottolineasse la “marianità” così ampiamente presente nella vita, negli scritti e nella Regola della Serafica Madre. Guidate anche dall’insegnamento e dall’esempio del grande francescano martire del XX secolo, San Massimiliano Maria Kolbe, le Clarisse chiesero ed ottennero dalla Santa Sede di pronunciare il voto di consacrazione  illimitata all’Immacolata (voto mariano). È questo un voto fondamentale della loro spiritualità, poiché informa di sé, marianizzandoli, gli altri voti di Obbedienza, povertà, castità e clausura. Nascevano così il 14 agosto 2002 le Clarisse dell’Immacolata, unite di costituzioni proprie, di un abito di forgia diversa colore azzurro-grigio, proponendosi di sostenere la Chiesa assimilando  incessantemente la loro vita all’essere e all’operare dell’Immacolata Mediatrice.

Il fine delle Clarisse dell’Immacolata è la massima gloria di Dio mediante la santificazione propria e la salvezza del maggior numero di anime, attraverso la mediazione materna dell’Immacolata, Madre universale. Preghiera intensa e formazione permanente, studio e lavoro, penitenza gioiosa e momenti di  fraterna ricreazione scandiscono le loro giornate, attraverso un dosaggio sapiente e collaudato da secoli di tradizione monastica. Fine di questo itinerario ascetico-mistico è favorire un’intimità sempre più profonda con Gesù, Sposo dell’anima.

Così le monache testimoniano la loro esperienza al settimanale diocesano Vita Apuana:

Sin dalla sua fondazione la nostra Comunità ha cercato di rivivere il carisma originario di Santa Chiara, mettendone in luce la particolare connotazione mariana. Attraverso la formazione personale e comunitaria, attraverso la lettura, la meditazione e la preghiera mariana, abbiamo cercato di approfondire e di assimilare il mistero dell’Immacolata, per tradurlo nella nostra vita di totale consacrazione a Dio e di umile servizio alla Santa Chiesa. Ci incoraggiavano le parole del Serafico Padre Francesco, che attribuiva alle Clarisse le medesime espressioni che adoperava la Vergine Madre: figlie e ancelle dell’Altissimo Re, il Padre celeste, e spose dello Spirito Santo, ci colmava inoltre di letizia la consapevolezza che la nostra vocazione affonda le sue radici in Santa Maria degli Angeli, grembo mariano del francescanesimo. Lì, dinanzi all’altare della Vergine, Santa Chiara ricevette, dal beato Padre Francesco, l’abito della penitenza. Ci era infine di forte stimolo la conoscenza della vita e degli scritti della Santa Madre Chiara, definita da Tommaso da Celano “impronta della Madre di Dio”, e dal Papa Alessandro IV, con somma autorevolezza, “Matris Christi vestigium”.Tutto ciò si armonizzava perfettamente con la spiritualità di San Massimiliano M. Kolbe, altra fonte primaria della nostra formazione, che attualizza nella nostra epoca le grandi intuizioni francescane, in particolare la consapevolezza del legame davvero unico del nostro Ordine con l’Immacolata, “filo d’oro” del francescanesimo. L’amore e la cura per la liturgia, fonte e culmine della nostra vita contemplativa, ci ha portate alla riscoperta della liturgia antica, che ci si è rivelata una miniera di autentici gioielli di spiritualità, carica com’è, di secoli di sapienza e di santità. Perciò anche la forma extraordinaria del Rito Romano, così in linea con il nostro percorso spirituale di riscoperta delle fonti, caratterizza la nostra preghiera monastica.

 

Per contatti:

Suore Clarisse dell’Immacolata

Monastero “Cuore Immacolato e San Giuseppe”

Via dell’Immacolata 1

54011 Aulla (MS)

 

Fonte: Europa Cristiana

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